C’è una sfida che tante donne italiane vorrebbero affrontare: lasciare il lavoro e diventare imprenditrici di sé stesse. Dedicarsi a una passione nutrita da sempre e farla diventare una professione. Ci è riuscita (alla grande) Alessandra Durastanti, designer e CEO donna del marchio di costumi da lei fondato: Kinda 3D Swimwear. I suoi “non sono esclusivamente costumi da bagno”, mi spiega. Piuttosto, preferisce definirli “costumi esclusivi” la cui ispirazione nasce, il più delle volte, a partire dalle sue percezioni personali derivanti dal contatto con musica e natura. Alessandra mette l’anima e tutta sé stessa nel suo giovane marchio moda emergente, e la sua storia è di ispirazione a chiunque voglia abbracciare una nuova sfida professionale. Dopo aver lavorato per sei anni come Brand Manager delle più prestigiose case di moda, ha tirato fuori forza e creatività per sposare il suo progetto di moda e business personale. E ci racconta come tutto è avvenuto.
Alessandra, avevi un ruolo molto stimolante all’interno della fashion Industry. Cosa ti ha indotto a cambiare lavoro?
Ho capito che il marketing sarebbe diventato la mia professione dalla prima lezione all’università! Amo tutte le dinamiche di questo lavoro e sono estremamente curiosa di imparare sempre di più. I miei precedenti ruoli in azienda mi hanno permesso di esplorare gli aspetti più tecnici del marketing (ricerche di mercato, pianificazione di vendita e strategie commerciali, solo per citarne alcuni) e, circa un anno fa, dopo 6 anni come brand manager per Gucci, Hugo Boss e Alexander McQueen, ho deciso che era arrivato il momento di scoprire anche il lato più creativo e imprenditoriale del mio lavoro. Così sono tornata a studiare (il cucito, per la precisione) e ho imparato a disegnare: sono ancora una frana, ma almeno ora riesco a mettere su carta le mie fantasie! Attraverso le ricerche, lo studio e la passione per la moda ho riscoperto un’antica tecnica di cucito, chiamata “fabric manipulation”, che permette ai tessuti, se cuciti secondo precise regole, di acquisire tridimensionalità nello spazio.
Alexander McQueen (ecco che torna il mio precedente lavoro) ne è stato uno dei più grandi maestri e la sua casa di moda lo è ancora oggi. La mia sfida? Applicare una tecnica tipicamente utilizzata su tessuti strutturati ai tessuti elastici! Dopo decine di fiere del tessuto, cartamodelli, campioni ed esperimenti sartoriali, è nata A Kinda of Magic, la prima collezione di costumi da bagno e body femminili Kinda 3D Swimwear, una linea composta da pezzi romantici e versatili, proprio perché arricchiti con delicate decorazioni.
Sicuramente l’esperienza di brand manager ti ha fornito le basi per lanciare il tuo marchio. La lezione che più ti è tornata utile?
Il mondo dell’alta moda mi ha insegnato che non esistono eccessi quando si tratta di dettagli. Tutti sanno apprezzare e distinguere un capo fatto con cura ed è per questo che tutti i miei costumi da bagno sono realizzati a mano, rigorosamente in Italia e con tessuti esclusivamente italiani. Ho scelto di lavorare con fornitori e partner 100% italiani per garantire costanza e accuratezza
nella realizzazione di ogni singolo pezzo,
perché ogni costume che confezioniamo sia eccellente espressione dell’artigianalità italiana.
Alessandra Durastanti, CEO e designer di Kinda 3D Swimwear
La sfida che più fa paura del diventare un’imprenditrice oggi?
Credo che la paura di ogni imprenditore che parta da zero, come me, sia quella di fare investimenti sbagliati o di perdere occasioni importanti per eccessiva prudenza. È importante circondarsi di persone competenti, appassionate e coraggiose per poter fare le scelte giuste e, soprattutto, di informarsi, studiare, raccogliere opinioni, osservare il mercato, la concorrenza e conoscere a fondo i propri consumatori, che devono essere al centro di ogni scelta, sempre.
Esistono ancora (troppe) poche CEO donne. Cosa si può fare per incentivarle a lanciarsi in questa avventura?
Non credo esista una formula magica per il successo, ma credo che la preparazione, lo sviluppo di competenze professionali e umane, la serietà e l’impegno siano le basi giuste su cui costruire qualsiasi progetto. Non abbiate paura delle vostre idee: non esiste competenza che non si possa sviluppare con lo studio, non esiste porta in faccia che non aiuti a crescere e, soprattutto, non esiste successo che non sia frutto di fatica ed errori. E questo è vero a prescindere dal genere. Per una buona dose di fiducia, motivazione e coraggio, vi consiglio di ascoltare il discorso di Chimamanda Ngozi Adichie, scrittrice Nigeriana, tenuto qualche anno fa al TED Talk. A me ogni tanto piace risentire le sue parole. Who run the world? Girls!
Hai scelto lo swimwear come focus del tuo marchio. Come mai?
Sono nata sulle rive del lago di Bracciano, possiedo la patente nautica e trascorro moltissimo tempo in barca (sia al mare che al lago). Creare costumi è stata dunque una scelta piuttosto naturale, sebbene non ami definire i miei capi esclusivamente “costumi da bagno“. Nel nome e nel DNA del mio marchio ho infatti voluto riassumere la versalità dei capi che disegno: Kinda (letto “kainda”) è lo slang americano di kind of e significa “praticamente”, perché i miei in pratica sono costumi, ma basta osservarli per capire che sono molto di più. Indossabili dal giorno alla notte (e viceversa) , sono perfetti anche abbinati a un jeans o a una lunga gonna di tulle. Stiamo parlando di costumi esclusivi, non esclusivamente di costumi!
E la tridimensionalità è la caratteristica della firma. Come nasce la sperimentazione con i tessuti che poi selezioni?
Tutte le creazioni Kinda 3D Swimwear nascono dalle mie più grandi passioni: la natura e la musica. Il mio giardino è il mio ufficio. Ogni petalo, onda o ricamo è realizzato seguendo le linee e i colori dell’ambiente che mi circonda, con l’obiettivo di valorizzare in modo naturale la bellezza di ogni donna. Alla musica, invece, devo non solo il merito dell’ispirazione, ma anche la personalità, lo stile e i nomi dei modelli Kinda. Amo lasciarmi ispirare dalla mia collezione di vinili: molto spesso chiudo gli occhi, scelgo un LP, inizio a disegnare e lascio che i miei bozzetti prendano le emozioni, gli accenti e il titolo di una canzone. Riuscite a indovinare da quali canzoni prendono il nome i capi della collezione P/E 2019 “A Kinda of Magic”?
Il tuo pezzo preferito della collezione Estate 2019?
Senza dubbio In bloom. Il costume intero che meglio racchiude nel proprio stile (e nel nome) il DNA Kinda 3D Swimwear! Il nome è un omaggio all’omonimo singolo dei Nirvana, tratto dall’album del 1991 “Nevermind”. In bloom inoltre significa “fiorito”, proprio come il nostro costume: i petali che decorano la spallina sono fatti a mano e sono cuciti uno ad uno dalle nostre pazienti sarte.
Come e dove vedi Kinda 3D Swimwear tra dieci anni?
Sto lavorando perché Kinda 3D Swimwear sia presente in tutto il mondo attraverso retailer selezionati e, perché no, qualche flagship store. È un processo che richiede tempo e attente valutazioni, poiché per me è fondamentale che Kinda 3D Swimwear resti un’azienda artigianale, uno stendardo del made in Italy nel mondo. Ce la sto mettendo tutta, who run the world? 🙂
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