Sono stata anche io ragazza, o meglio, sono stata anche io adolescente. E ricordo che in quel periodo “essere alla moda” era fondamentale. Prediligevo uno o più marchi in particolare e volevo assolutamente essere sempre in linea con i trend. La scarpa doveva essere così, la borsa colì e i capelli cosà. Guai a chi non seguisse le tendenze del momento. E molte di voi, che in questo momento starete leggendo, starete anche pensando “ma guarda che è ancora così!”
No. In realtà non è MAI stato così. Sfatiamo il mito secondo cui essere alla moda significhi seguire i trend del momento. Avete mai pensato alla differenza tra emulare e personalizzare? Mettersi in riga con ciò che io definisco il “massimo comune denominatore” di tutti i negozi non significa acquistare ciò che fa tendenza per essere alla moda, bensì emulare, essere schiavi di un sistema di omologazione.
Nel 2004 avevo tredici anni e acquistai il mio primo paio di Converse All Star. Turchesi. Nonostante il boom che l’azienda aveva già avuto negli anni addietro, nella mia città non erano molto diffuse. O meglio, non avevano ancora replicato il boom. I miei coetanei mi dissero che avevo acquistato le scarpe dei pagliacci. Esattamente un anno dopo, nel mio liceo le ragazze avevano ai piedi Converse All Star di ogni tipo. Non dico di essere stata una trend setter ne di aver anticipato una tendenza. Dico di aver avuto semplicemente la faccia tosta di indossare ciò che a me piaceva e basta.
Credo che sia proprio questa la chiave per stare bene con se stesse quando si indossa una mise: scegliere esattamente ciò che piace, a prescindere dalle tendenze, ma restando sempre in linea con il buon gusto. Siate creative, siate fantasiose. Se anche voi come me amate l’Inghilterra, non abbiate paura ad indossare vestiti in perfetto stile british nella vostra città italiana. Se avete un accessorio di punta che valga la pena sfoggiare perché assolutamente fuori dagli schemi, indossatelo a testa alta!
Siate sempre voi stesse in ciò che indossate. Personalizzate, non emulate! La moda è di tutti, ma soprattutto di chi sa farne buon uso!