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Come diventare una fashion editor e lavorare nella moda? La risposta è qui –>

Posted by: Federica Caiazzo

Diventare una fashion editor professionista richiede un percorso lungo ed impegnativo. L’unico e solo modo per fare irruzione in questa industria tanto competitiva è fare quanti più stage possibile. Molti di questi, tuttavia, non sono pagati. Questo è il motivo che credo abbia spinto molte mie coetanee ad abbandonare il proprio sogno e intraprendere strade che garantiscono una sicurezza economica immediata. Altre, come me, insistono lavorando di notte o nei weekend e proseguono imperterrite senza fermarsi. Dopo tanti stage, qualcosa per noi dovrà pur uscir fuori, o no?

 

Quando partii per Londra, dissi a mia madre: “Ma non ti preoccupare, mamma. Ti pare che con due lauree e il corso di specializzazione non trovo un lavoro?”. Ma le mamme hanno sempre ragione e quelle furono proprio le mie ultime parole famose. Non trovai lavoro. Come può una rivista di moda assumere una ragazza che ha sempre vissuto l’editoria dalla comoda sedia posta di fronte al computer senza aver respirato mai realmente l’aria di una redazione? Avevo bisogno di esperienza. Decisi così di iniziare un lungo percorso di sacrifici tra stage non pagati (mi venivano rimborsate solo le spese di viaggio) e stancanti weekend come commessa. Ma tornassi indietro, rifarei tutto da capo. E vi spiego il perché.

1. La sicurezza personale

Non importa che tu abbia già lavorato per quel tale della tua città, i grandi nomi dell’editoria di moda richiedono precedente esperienza anche per un semplice stage non pagato perché ti chiamano a rappresentare la reputazione della casa editrice e tu dovrai esserne all’altezza. Quando arrivai a VOGUE per il mio primo giorno di stage mi sentivo tutto tranne che all’altezza. Andiamo, era il sogno di una vita ed era normale che l’ambiente potesse sembrarmi schiacciante. Di stage in stage sono diventata sempre più sicura di me stessa e del da farsi, cosi che il mio ultimo stage presso GRAZIA UK mi sembrò davvero ciò che qui in Inghilterra chiamiamo ‘a piece of cake’… insomma una passeggiata!

2. Problem Solving

Non importa che tu sia una persona positiva con un CV su cui c’è scritto “ottimo problem solving”. Ci sono compiti che vanno portati a termine con grande attenzione, specialmente se si tratta di aver a che fare con ambiti o gioielli di campionario che costano migliaia e migliaia di euro. In quei casi non si può sbagliare, non puoi permetterti di spedire un gioiello all’ufficio stampa sbagliato o addirittura perderli da qualche parte nel fondo di una scatola.

3. Rubare con gli occhi

Dal primo all’ultimo stage non ho fatto altro che rubare con gli occhi quello che facevano le editor in redazione. Lo stage è anche un’opportunità per guardarsi intorno, osservare, ascoltare conversazioni. Tutto ciò offre una panoramica a 360 gradi su quello che è il vero processo di realizzazione di una rivista di successo.

4. La gavetta rende più forti

Vi chiederanno di fare cose che non vi piacciono. Come è accaduto a me, all’inizio potrà capitarvi vi di andare a comprare il caffè, portare gli abiti del direttore in lavanderia e altre cose che vi faranno chiedere “Ma questo cosa ha a che fare questo col giornalismo di moda?”. Quel che mi aiutava in queste circostanze era sapere che presto avrei inserito quel grande nome sul mio CV a prescindere da cosa mi stessero facendo fare (le responsabilità sono poi arrivate piano piano, di giorno in giorno, in base al grado di sicurezza mostrata… tanto per ritornare al punto numero 1).

5. Impara l’arte e mettila da parte

Fino ad ora ho avuto di moda fare stage nelle pubbliche relazioni, nei team editoriali e in quelli di styling. Se avete idee molto chiare su ciò che volete fare non precludetevi comunque l’opportunità di comprendere come funzionano i vari reparti. La mia esperienza di lavoro temporaneo come Personal Assistant del Publisher di House & Garden mi ha insegnato altro in materia pubblicitaria… tutte nozioni che mi ritorneranno sicuramente utili in futuro.

6. Cultura generale

La lettura è molto importante. Libri, qualsiasi. Riviste, tutte. Non sono quella per cui lavorate, ma anche le riviste competitor. Fate buon uso dei social media e seguite personaggi di spicco per restare aggiornati su ciò che fanno e dicono. Guardate il telegiornale, seguite la cronaca locale come quella internazionale. Per quanto vogliate occuparvi di moda, ricordate che questa è sempre collegata all’arte così come si veste di connotazioni politiche e religiose a seconda di ciò che accade nel mondo.

Questi sono i miei consigli per voi. So bene che gli stage vi faranno sentire consumata fino all’osso, stanche e talvolta con l’autostima un po’ giù, ma non dovete mollare! I sogni son fatti per essere realizzati perciò ogni mattina bisogna ripartire cariche per imparare nuove cose! Adesso ancora non so quale sarà la mia prossima avventura ma spero di poter tornare ad aggiornarvi presto. Nel frattempo non esitate a seguirmi su Instagram @iamfedericacaiazzo o a scrivermi a federica@fashioncollision.it. Vi aspetto!

 

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Federica. Una ‘nomade digitale’, fashion editor, blogger, scrittrice compulsiva e viaggiatrice insaziabile!

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