#WomenSupportingWomen non è solo un hashtag. Dovrebbe essere un modus vivendi. Quest’ondata di femminismo che ha permeato la società (si pensi al Time’s Up Movement al grido di #metoo) ha sollevato in continuazione il dibattito sul concetto di cooperazione femminile e di donne che supportano altre donne per ottenere lo stesso scopo. Peccato, però. Vedo ancora poco di ben fatto, e mi piacerebbe tornare sull’argomento.
In alcune delle relazioni professionali che ho iniziato a intessere nel settore della comunicazione sin dall’età di 18 anni (non c’erano speranze per salvarmi: volevo fare la giornalista, e basta), come nelle storie che sento in giro e in alcune realtà digitali che seguo su Instagram, mi capita spesso di percepire malsana competizione. Cosa significa parlare di cooperazione femminile? Dov’è il senso delle donne che supportano altre donne se poi non c’è predisposizione all’ascolto? Siate oneste, li vedete anche voi in giro i copia e incolla di idee rubacchiate qua e là da altre donne imprenditrici. Lo si fa con leggerezza, senza dare credito al lavoro altrui. Senza offrire riconoscenza alla propria musa ispiratrice. E questo non è certo il migliore esempio di collaborazione.
Vedo in giro donne che, per paura di doversi misurare col talento altrui, innescano strane strategie di autodifesa (ma buffe assai, eh) che finiscono per sferrare l’attacco a chi gli è intorno. Vedo esperte di comunicazione che non solo non comunicano affatto, ma non hanno neppure voglia di insegnare il mestiere a giovani stagiste che magari gli sono accanto per imparare. Vedo donne che non hanno modi gentili né tatto verso altre donne. Completamente prive di empatia. E allora, cosa potrebbe fare il sesso femminile per rendere il mondo del lavoro più sereno e produttivo? Me lo chiedo ogni volta che anche io ricevo una risposta sgarbata, mortificante per chi la pronuncia e non di certo per me. Me lo chiedo ogni volta che mi ritrovo vittima di emulazione, ogni volta che qualcosa prodotto da me viene usato da altri non con spirito di collaborazione bensì a mo’ di guerriglia. E vi risponderei così, con i tre punti che seguono.
Sviluppare empatia
Care donne che supportano le donne, innanzitutto, dovremmo iniziare a guardarci dentro. Dimenticate per un attimo il fatto che siete brave nel vostro lavoro e pensate invece a se siete umane (e quanto lo siete) nelle relazioni con le vostre colleghe. Nulla è più mortificante di una risposta dettata da stress, nulla è più frustrante di non ricevere le dovute scuse quando questo accade. Non avvicinatevi proprio all’hashtag #WomenSupportingWomen se non sapete ascoltare chi vi è intorno. Un ufficio è fatto di persone, prima che di soldi da portare a casa. Un ufficio è fatto di donne che danno anima e corpo al proprio lavoro. Donne che spesso dicono no ai figli, o fanno salti mortali, avvitamenti e triplo carpiato per essere mamme lavoratrici. Siate umane. Siate empatiche. Apritevi all’ascolto. E ricordate che quando una persona varca la soglia dell’ufficio, molto spesso sta lasciando problemi personali fuori la porta. Nulla vi dà diritto di essere stronze.
Diversità è ricchezza
Ognuno è bravo in qualcosa, punto. Facciamocene una ragione. E così come ognuno ha la propria specialità, ognuno è altrettanto speciale a modo proprio. Siamo donne tutte diverse l’una dall’altra. E se la collega della postazione accanto riesce meglio in qualcosa, piuttosto che focalizzarci su come distruggerla focalizziamoci su come possiamo migliorare noi stesse. Ricordate: #WomenSupportingWomen, donne che supportano altre donne. La diversità, in ufficio come nella vita, è ricchezza. Siate parte della ricchezza altrui, condividetela per costruire la vostra. Smettetela di fare le stronze.
Delegare non è sinonimo di debolezza
Delegare a una persona di fiducia non è sinonimo di debolezza bensì di organizzazione e cooperazione femminile. Collaborare significa sostenersi, aiutarsi. Avere la possibilità di fidarsi l’una dell’altra piuttosto che farsi la guerra segretamente. #WomenSupportingWomen deve essere un modus vivendi, non solo un hashtag di tendenza da usare nelle vostre fotografie. Siate umane, empatiche, propense all’ascolto. Date fiducia per poterne ricevere. Smettetela di essere stronze.
Avete vissuto anche voi situazione frustranti sul lavoro? Lasciatemi un commento o scrivetemi privatamente a federica@fashioncollision.it
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