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16Gen

Colloqui: Italia VS Inghilterra! Cosa cambia e perché

Posted by: Federica Caiazzo

Ragazzi che vengono e ragazzi che vanno tra colloqui in Italia e in Inghilterra. Dopo tantissimi stage e varie esperienze di lavoro in Italia e all’estero, ho pensato: chi meglio di me può offrire un parere onesto e lineare su quella che è la differenza tra i colloqui in Italia e i colloqui in Inghilterra? E allora, quello che leggerete di sotto è il frutto della mia personale esperienza che, naturalmente, può variare da persona e persona. Ma sono felice di condividere con voi il mio percorso, cominciamo!

1. L’abito non fa il monaco

Tutto inizia quando ti invitano per dei colloqui. La prima domanda che mi posi quando passai dai colloqui in Italia ai colloqui in Inghilterra fu: e adesso cosa mi metto? Insomma, cosa indossare per un colloquio in Inghilterra? Non avevo la più pallida idea. Avrei dovuto vestirmi formale o informale? Ricordo anche però ciò che indossai per il colloquio a British VOGUE: pantaloni neri Sandro Ferrone, scarpe stringate Nero Giardini e una camicia rosa di seta. Semplice e minimale, dritta al punto. Ma col tempo, di stage in stage, iniziai a percepire che in Inghilterra sono mooooolto meno formali di noi in Italia. Che qui ogni volta che si pensa a un colloquio lo si finisce per associare al tailleur, che noia. E quando invece andai a sostenere il colloquio per House&Garden, indossai (lì osai proprio, ragazzi!) pantaloni beige a zampa di elefante, camicia bianca e Converse All Star bianche. Gli stage? Sì, poi li ho ottenuti. Vi ricordo però che si trattava di posizioni nel settore della moda, ambito in cui c’è molta libertà di espressione. Troverei normale dover indossare il tailleur qualora abbiate un colloquio in una banca!

 

2. Prendiamoci un caffè!

Ai colloqui in Italia non mi hanno mai offerto nulla. Non la trovo una cosa maleducata, piuttosto lo trovo semplicemente un modo per mettere un attimo delle distanze tra interlocutore e candidato. O almeno credo. In Inghilterra invece – che cosa buffa… – ti chiedono di vedervi per un colloquio o di fare una chiacchierata davanti a un caffè… che però poi alla fine è sempre un the.

 

3. Quelli che non sanno niente del tuo Curriculum Vitae

Allora: questo fatto che ai colloqui (in Italia come in Inghilterra) si debba portare il CV ha i suoi pro e i suoi contro. Vi capiterà di portare il CV ad un colloquio e di vedere che nessuno lo legge. Ma vi capiterà anche di NON portare il CV e di avere davanti una persona grossomodo preparata (ora non è che possono ricordare l’esperienza di ogni singolo candidato) sul tuo conto. Ma una volta mi è successo davvero di capire che la ragazza davanti a me – la mia interlocutrice – non avesse la minima idea di chi io fossi. E io, ovviamente, non avevo portato il mio CV (in teoria: perché dovrei stamparlo se a casa non ho una stampante e te l’ho già inviato via email così che tu fossi interessata a incontrarmi di persona?!?). Fine della storia: dovetti raccontarle per sommi capi tutte le esperienze che avevo fatto fino ad allora.

 

4. Il viaggio inutile

Dopo una serie di stage non pagati, decisi di iniziare a fare colloqui a Londra per cercare stage pagati. Ragazzi, Dio solo sa quanto sia sottile la linea tra stage non pagati e stage pagati. Ingenua io che (dopo il volontariato a Hunter Boots, British Vogue, Harper’s Bazaar, Heat, Grazia, House&Garden e Brides!) mi arrischiai ad andare ad un colloquio – per azienda prestigiosa che non dico – per un’opportunità di stage. L’annuncio non menzionava nulla ma generalmente quando uno stage non è pagato questo viene sempre specificato. Avete già capito come andò a finire: un viaggio inutile. Soltanto in sede menzionarono che lo stage non era pagato.

 

5. “Le faremo sapere”

E qui casca l’asino. Sì, è vero, fare colloqui in Inghilterra è più motivante perché le opportunità sono maggiori. Ma non avete idea di quante volte a Londra mi abbiano detto “Le faremo sapere” in Inghilterra come in Italia e.. non mi hanno fatto sapere mai più. E qui mi è crollato un mito. Ma di questo ne parleremo nella prossima avventura.

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