Era da tempo che volevo ricominciare questa rubrica che tanto mi è a cuore: Visioni. Improvvisamente, una scoperta fortuita l’ha reso possibile. Una professionista, una lookmaker che fa del suo lavoro una missione d’arte e d’amore: Francesca Ragone, in arte Beyouty.
Qui il mondo della bellezza lo si intende essenzialmente proprio per quello che è: una forma di vita che esplora l’anima dell’essere umano, la reinterpreta in chiave artistica e la fa diventare forma di comunicazione visiva. Ecco, è successo questo quando ho visto per la prima volta i lavori di Francesca intitolati “ReVisioni“. Nasce così questa collaborazione con il mio blog, intenta a donarvi ogni mese un appuntamento con un minuto di arte e bellezza. Un binomio che non può esistere senza che i due elementi si completino l’un l’altro. Perché se l’arte è bellezza, allora anche la bellezza è arte.
La prima ReVisione attraverso cui vi condurremo è “Ritratto di Signora” di Gustav Klimt. Un artista colto e sensibile, tra i grandi esponenti del Modernismo europeo e dell’Art Nuveau. Qui, la visione di Francesca Beyouty Ragone si farà voce, oltre gli ombretti e i pennelli, di uno spaccato di società a tratti stremata dalla Grande Guerra, dove lo sfarzo borghese lascia gradualmente posto alla castità o, più semplicemente, alla naturalezza dell’aspetto femminile. Ma ora, piuttosto che svelarvi chi saranno gli artisti successivi (che per adesso resteranno top secret) vi lasceremo alcuni scatti del backstage, per stimolare la vostra curiosità. Chissà che non riusciate a riconoscere le ReVisioni che seguiranno!
Questo è solo un assaggio, un inizio della collaborazione della lookmaker Francesca Beyouty Ragone con la fotografa Serena Somma. Sarà un vero e proprio viaggio, intrapreso da Beyouty per mettere alla prova sé stessa: la pratica giornaliera di lookmaker verrà momentaneamente messa da parte per elevare ad arte il suo mestiere. Una Beyouty lookmaker che, usando le parole del critico d’arte Fabio Avella, “distrugge i canoni estetici di massa, ricordando che il concetto borghese di estetica non può e non deve essere una merce consumistica e modaiola ma particolare e raffinato”.
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